SI alla Rinascita della Foresta del Belvedere, la stupenda “Silva” salentina!
Comunicato stampa congiunto del Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi, Taranto) Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi (più in generale “aree naturali”)
Dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Lecce giunge lo stop al mega eolico nel Parco dei Paduli in feudo di Supersano e negli altri feudi
Suggestioni del Parco dei Paduli Foresta Belvedere. Foto di Oreste Caroppo
Un Bel Regalo di Natale dalla Regione Puglia per il “Parco naturale dei Paduli”:
SI alla Rinascita della Foresta Belvedere,
NO alle immorali devastazioni della Green Economy Industriale!
Dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Lecce giunge lo stop al mega eolico nel Parco dei Paduli in feudo di Supersano e negli altri feudi;
e da Regione Puglia, Provincia di Lecce ed Università del Salento, e dai comuni coinvolti, giunge l’impegno per ripiantarla, facendola rinascere per il bene di tutti, l’antica estesissima Foresta del Belvedere che ammantava il cuore del Salento, con una riforestazione “dolce”, “razionale” e “partecipata”!
Al Salento il Natale 2011 porta le fondamenta d’impegno istituzionale per la Rinascita dell’ antica Foresta del Belvedere e un importante “divieto” al mega eolico e alle sue conseguenti devastazioni nel Parco dei Paduli!
Ma adesso la Regione Puglia deve replicare quest’impegno, perché sia concreto e reale e non ne sia vanificato, in tutti gli altri scorci di paesaggio del Grande Salento e del suo mare su cui pende la medesima gravissima minaccia dell’eolico e del fotovoltaico industriali!
Così al Comune di Supersano:
si chiede un atto di responsabilità, onore delle istituzioni e coerenza affinché esprima e porti il suo parere totalmente sfavorevole nelle conferenze dei servizi in Regione a questo assurdo progetto industriale eolico in piena zona agricolo-naturale ricadente nel suo feudo, e per tutti gli eventuali altri progetti impattanti di eolico o fotovoltaico industriale progettati nel suo feudo, o se in altri feudi, ricadenti comunque nel cono visuale del suo territorio.
Idem richiesta di impegno anche ad ARPA Puglia, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente, alla Soprintendenza ai Beni Culturali, Archeologici e Paesaggistici, e a tutti gli altri enti interpellati nelle conferenze dei servizi
perché esprimano pareri sempre fortemente sfavorevoli nei vari uffici pubblici preposti, negli iter di valutazione di tutti questi assurdi impianti altamente impattanti per loro fisiologia di eolico on-shore e off-shore, come anche di fotovoltaico industriale, per la vendita prioritaria dell’energia prodotta, ubicati in aree agricole, naturali o addirittura lacustri; stigmatizzando ogni tentativo di cosiddetto “agro-fotovoltaico” ossia di ubicazione su serre o altra trovata per asserire una possibile combinazione tra attività agricola e fotovoltaico industriale, altamente deleteria sempre comunque per il paesaggio e anche per l’appeal e/o la qualità del prodotto agro-alimentare!
A Supersano, in provincia di Lecce, durante il convegno organizzato a favore del “Parco dei Paduli – Foresta Belvedere”, che in Supersano ha uno dei suoi principali fulcri, e pertanto contro la devastazione del mega eolico speculativo e devastante che minaccia proprio quei luoghi, un convegno tenutosi il 21 dicembre 2011, l’Assessore della Regione Puglia alle risorse agro-alimentari, Dario Stefàno, intervenuto in rappresentanza della Regione Puglia, ha espresso con forza la contrarietà del suo assessorato a tale impianto, sottolineando come il territorio pugliese sia profondamente vulnerabile ai mega progetti devastanti di eolico e fotovoltaico industriale, anche a causa di politiche energetiche nazionali poco attente alle tipicità territoriali, che dovrebbero portare il nuovo Governo ad un serio cambio di politica e legislazione volta a tutelare un territorio così caratterizzato e dalle delicate tipicità paesaggistiche storico-naturali e rurali incompatibili con i grandi impianti. Impianti che nulla hanno di ecologico!
Il momento di maggiore acme ed importanza della serata si è avuto quando l’ Assessore ha letto, durante il suo intervento, il messaggio-documento scritto, affidatogli dalla Prof.ssa Architetto Angela Barbanente, Assessore Regionale all’Assetto del Territorio, con il quale l’Assessore, definita dai locali ormai l’ “Angelo dei Paduli”, ha ricordato che l’intera area dei Paduli è stata da tempo dichiarata, proprio per le sue valenza naturalistiche e storico-rurali, “Parco”, anche nel PPTR il nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, e vasta area assolutamente non idonea all’insediamento di impianti energetici da fonte rinnovabile industriali, ovvero volti alla vendita prioritaria dell’ energia prodotta, in base alla norma del Regolamento n. 24 del 30.12.2010, in attuazione delle linee guida statali in materia. Ha dichiarato inoltre, in anteprima assoluta, che: in data 16.12.2011 il Servizio Assetto del Territorio, Ufficio Attuazione Pianificazione Paesaggistica, nell’ambito del Procedimento di Autorizzazione Unica ex D. Lgs n. 387/2003, ha espresso parere sfavorevole al progetto eolico in prioritaria questione in feudo di Supersano.
Ottimo è stato anche il parere espresso nel convegno dell’Assessore provinciale all’Agricoltura ed al Turismo Dott. Francesco Pacella, che, parlando anche a nome del presidente della Provincia di Lecce, Dott. Antonio Gabellone, ha dichiarato la più assoluta incompatibilità ed inconsistenza di un progetto di eolico nell’area naturale del Parco dei Paduli, area da tutelare già riconosciuta per la sua grande importanza naturalistica e paesaggistica nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Lecce, PTCP, varato nel 2008.
Ma il giorno 21.12.2011 si deve ritenere, allo scadere del 2011, proclamato dall’ONU l’ “Anno internazionale per le Foreste”, il tanto atteso “Dies mirabilis” per la Rinascita della Foresta Belvedere nel Parco dei Paduli, dopo una forte richiesta partita in tal senso dal basso, dai cittadini, comitati e associazioni ambientaliste con tanti articoli, studi scientifici e storici, articoli, iniziative, convegni, ecc.
Infatti, lo stesso giorno a Supersano, poco prima del convegno sopra citato, presso il Castello cittadino e sede del Municipio, insieme ai massimi rappresentanti della Provincia di Lecce, tra cui il Pres. Gabellone, e dell’ Università del Salento, si è inaugurato proprio il Museo del Bosco Belvedere, il museo di quella foresta, la grande “Silva” anche chiamata localmente, la bellissima selva che ammantava nei secoli passati il cuore del basso Salento, tra la Serra di Poggiardo-Giuggianello-Palmariggi e quella di Parabita-Matino, dalla biodiversità ricchissima e dalle caratteristiche miste appenninico-mediterranee, e di cui negli ultimi secoli un’azione antropica scellerata, oggi da invertire, ha portato al suo quasi totale, ma fortunatamente non totale, eradicamento!
Nella partecipatissima inaugurazione il prof. Paul Arthur archeologo dell’ Università del Salento, e massimo curatore scientifico del Museo, ha chiesto alle autorità presenti il massimo appoggio per iniziare a ripiantare quella foresta con le essenze di un tempo, molte ancora vegetanti relitte e sparse nella vallata dei Paduli e sulle Serre, altre da reintrodurre dalle stazioni naturali più prossime spazialmente in cui ancora vi vegetano. La bellissima richiesta è stata accolta con grandissima gioia ed entusiasmo da tutti i presenti ed in breve tempo di bocca in bocca è stata anche diffusa per tutto il Salento! Finalmente la più intima e virtuosa volontà e speranza popolare di vedere tornare in vita e florida ovunque la nostra antica e vilipesa foresta, il grande sogno di chiome verdi e al contempo di riscatto storico del Salento ipersfruttato colonialmente e devastato-depredato nelle sue risorse naturali, prendeva voce nella persona di una delle più importanti autorità scientifiche del mondo accademico pugliese!
La Provincia di Lecce e il Comune hanno dato la loro massima disponibilità a supportare l’Università in questa sua virtuosa azione, che rappresenta un primo seme che deve essere piantato e attecchire, coinvolgendo tutti i comuni del cuore del Salento.
Così nell’altro ed immediatamente successivo convegno, altrettanto partecipato dai cittadini, tenutosi, sempre a Supersano, nel grande teatro parrocchiale, Dario Stefàno, l’Assessore alla Agricoltura della Regione Puglia ha assunto l’impegno, su richiesta esplicita dei cittadini, di sviluppare politiche volte ad una riforestazione dell’area del Parco Paduli, da integrare con saggezza ad un’ agricoltura di qualità, biologico ed eccellenza, fondata sul recupero della tradizione e delle antiche cultivar, dove lo stesso uliveto o frutteto o vigneto, come agro-foresta, diventa parte integrante di un’ unica osmotica realtà marco-forestale, in cui i seminativi diventano le radure coltivate tra gli alberi!
All’Assessore Dario Stefàno, che ha chiesto che oltre ai giusti “NO” alle opere industriali anacronistiche, possano giungere anche richieste propositive da parte dei cittadini per il bene e miglioramento del parco e di tutto il territorio, i rappresentanti del Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute nel Grande Salento, hanno chiesto, presa la parola nel convegno, che la Regione abbassi subito la soglia minima di suolo privato da rimboschire per accedere agli incentivi pro rimboschimento con piante autoctone, proprie del sud Italia, che attualmente è di 10 ettari, portandola a mezzo ettaro! La soglia dei 10 ettari, data la caratteristica tipica della microproprietà del Salento, impedisce di fatto il rimboschimento a favore invece della dannosa contaminazione del territorio da parte degli insidiosi e deleteri speculatori del fotovoltaico e dell’ eolico della Green Economy Industriale! Dario Stefàno ha preso atto di questa richiesta propositiva e si è detto favorevole ad impegnarsi in tal senso nell’accoglimento di questa valida ed importante proposta volta a favorire quel processo partecipativo della gente in un’ azione di rimboschimento “partecipato” del parco. Allo stesso tempo ha accolto l’ invito rivoltogli ad operare incentivando politiche per il Parco dei Paduli di riforestazione dolce razionale e partecipata dove integrare, come abbiamo richiesto, anche l’ ecosistema uliveto, che deve essere già considerato agro-foresta e così massimamente tutelato come ambiente boschivo! Un intervento che deve vedere al Regione impegnata in un’ azione propositiva e di pungolo, stimolo, e coordinamento-coinvolgimento di tutti gli enti pubblici e di ricerca e dei cittadini per la Rinascita della Foresta Belvedere ovunque nella percezione del territorio, con interventi estesi dove possibile di rimboschimento, e minimali, come semplici bordure di strade e canali altrove, per la creazione di una rete polinucleata a macchia di leopardo di rimboschimento a iniziale risanamento del territorio e del paesaggio, con recupero così a 360° delle antiche suggestioni e scorci paesaggistici pittoreschi, tutto secondo appunto quella che si è definita “riforestazione razionale”, che affianchi economie silvicole, integrandole, alle attività agro-pastorali, che così ne traggono ulteriore giovamento, come giovamento ne trae l’intera salubrità e l’appeal del territorio!
Da qui anche deriva la nostra forte raccomandazione alla Regione Puglia perché tutti gli interventi nei Paduli relativi a tutti i possibili progetti da svolgervi e da autorizzare lì d’ora in avanti, siano rigorosamente vagliati al setaccio e giudicati severamente sulla base di un criterio semplice ma essenziale e fondamentale, inderogabile: il rispetto e la valorizzazione ed esaltazione del loro “Genius loci”, che è l’ “anima del luogo” frutto della stratificata amalgama di storia naturale ed umana, consolidatasi nei secoli e millenni; un rispetto che passa da un lato dall’ uso dei materiali dei Paduli e del Salento tutto, il legno e/o la pietra calcarea locale, e non assolutamente il metallo (eccezion fatta per il ferro battuto), o la plastica (preludio di rapida usura), né vetro (o comunque con moderazione), né il cemento, né reti metalliche o altro asfalto; dall’altro il rispetto degli stili storici, delle tecniche e dei colori tipici stratificati nei millenni, come l’architettura in pietre informi a secco, lo stile neoclassico, quello dei giardini liberty o eclettici neo-gotici, lo stile megalitico, oggi nelle forme del neomegalitismo dei menhir informi e dei dolmen e triliti con enormi massi dalle forme rigorosamente grezze e naturali di forte carica suggestiva ed evocativa, che vengono talvolta innalzati nei giardini privati, e ancora negli edifici l’uso eventuale dell’ imbiancatura con la calce delle pareti degli edifici, della “terra rossa e bolo” come malta, del cocciopesto, o della nuda roccia o delle “chianche” in pietra leccese come pavimentazione, l’uso nelle pavimentazioni urbane dei basoli di “leccisu” dalle forme antiche di locale compatto calcare salentino, ecc. ecc. Ma non certamente soluzioni hi-tech dalle forme e dai materiali improbabili, anacronistici da arte post-moderna da periferia metropolitana post-industriale, o di cosiddetta “land art” (arte?!), che sarebbero offensive e deturpanti, esteticamente “inquinanti”, opere calate dall’alto, prive di alcun valore simbolico poiché innanzitutto aliene e parti di menti aliene per tutto al locale, da esse vilipeso, “Genius loci”, a-democratiche ed anti-comunitarie, da censurare senza se e senza ma, e da stigmatizzare in ogni modo, in un’ area che proprio per la per la sua verginità ed incontaminazione, proprio da improbabili installazioni hi-tech e infrastrutture moderne, è già oggi set di tanti film storici o comunque che richiedono scenografie incontaminate e naturali, di produzioni italiane e non! Luogo in cui ritrovare e riconciliarsi con la propria storia locale identitaria e con la Natura più vera e genuina del proprio territorio traendone al contempo pieno benessere nell’anima e nel corpo, mens sana in corpore sano, in un ambiente salubre e bello poiché esaltante la “wilderness”, la “selvatichezza”, la “naturalità”, nel massimo rispetto e nella massima valorizzazione del Genius loci!
Un primo seme da cui partire oggi per la ricostruzione razionale e partecipata della nostra foresta del cuore del Salento come tessuto connettivo e vitale del territorio!
Infine all’ Assessore Dario Stefàno si è chiesto il massimo impegno per fermare tutti i progetti di mega eolico che minacciano l’intera valle dei Paduli, e i sui suoi naturali preziosi bordi di contono, le Serre, ed in particolar modo quelle occidentali di Ruffano-Taurisano-Parabita, e quelle orientali, la Serra di Poggiardo-Giuggianello-Minervino di Lecce e Palmariggi-Cannole, dove è la famosa mitologica “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe”, sede del più grande scandalo italiano relativo ai minacciosi assurdi mega-progetti eolici, che tiene con il fiato sospeso l’ intera Italia!
Grande è stata la gioia di tutti i presenti, tanto all’ inaugurazione del Museo del Bosco, tanto al successivo convegno contro il mega eolico! Gioia per le tante associazioni ambientaliste e comitati civici di tutto il Grande Salento (Province di Lecce, Brindisi e Taranto) lì rappresentate, anche per l’importante conferma di impegno, massa anche nero su bianco, da parte della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e dell’Università del Salento, per la tutela vera del territorio Salentino. Un importante ritorno di una più piena speranza per il futuro. In particolar modo si segnala la soddisfazione dei giovani supersanesi che si sono impegnati per la difesa del territorio organizzati nel comitato CSTSA (Comitato Supersanese di Tutela della Salute e dell’Ambiente), curatori del convegno che ha avuto sede nel teatro dell’oratorio parrocchiale di Supersano, in via Roma, i quali hanno così commentato: «per il comitato e per tutti quelli che hanno creduto nelle nostre intenzioni, è stato un grande giorno»; veramente una dimostrazione di impegno e amore per l’integrità e il miglioramento paesaggistico del proprio territorio che da Supersano lancia un esempio importante e fulgido per i giovani e non di tutte le altre comunità salentine, pugliesi ed italiane, che vivono le medesime pene e sul cui futuro pendono altrettanti progetti speculativi colonizzanti e devastanti di mega eolico, o anche di mega fotovoltaico, o di cementificazione o iperinfrastrutturazione anche stradale superflua e ridondante, o di industrializzazione, di costruzione di assurde discariche, o anche di mega eolico off-shore e di trivellazioni per l’estrazione degli idrocarburi che minacciano anche il mare di Puglia, non solo la terraferma!
Ma come si è giunti a Supersano a questo punto?! La comunità di Supersano da sempre ostile alle istallazioni eoliche e di fotovoltaico nei campi, si è trovata da ottobre a vivere una situazione assolutamente paradossale. Il nuovo sindaco della città, infatti è stato eletto pochi anni fa, nel giugno 2009, proprio con un preciso mandato: salvare e valorizzare paesaggisticamente il feudo di Supersano e tutto l’orizzonte che si gode dalla città che ricade nel Parco Paduli-Foresta Belvedere. Nero su bianco il sindaco aveva posto questo suo impegno, anche contro proprio il mega eolico a cui la passata amministrazione aveva sciaguratamente aperto le porte, per poi esprimere a distanza di mesi il suo pieno pentimento, una volta compresi gli impatti sul territorio della mastodontica infrastrutturazione industriale falso-green, che erano stati del tutto sottostimati e sottovalutati inizialmente, complice anche la politica regionale all’epoca!
Il nuovo sindaco, pertanto, coerentemente con i suoi impegni, dopo la sua non a caso quasi plebiscitaria elezione, (dopo i malumori sollevati dalle nefaste tendenze industrialiste falso-green dalla passata amministrazione), aveva espresso il diniego al nulla-osta richiesto e necessario per le pale eoliche che progetti eolici nei feudi dei paesi vicini avevano ubicato entro 500 metri dai confini comunali di Supersano, facendole stracciare da quei progetti; è il caso di altri impianti eolici sempre follemente previsti nel Parco Paduli; è il caso del confinante Comune di Nociglia. Non solo, il Sindaco si era impegnato nei ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato contro quel precedente impianto progettato nel suo comune. Ma dai primi di ottobre 2011 la svolta assolutamente inattesa che ha scioccato l’intera cittadinanza facendola risvegliare in un incubo che sembrava ormai scongiurato: il sindaco, riunita la cittadinanza, annuncia in piazza, era domenica 2 ottobre, che la Regione avrebbe autorizzato l’impianto eolico di Supersano, affermazione oggi palesemente smentita dalla stessa Regione, e informa d’essere riuscito a spillare un vantaggioso accordo monetario per le casse del comune con la ditta eolica proponitrice del progetto, in cambio del rilascio del nulla-osta comunale al progetto stesso! Da lì, un’immediata sollevazione popolare pacifista ma forte ed inamovibile della gente che ha portato ad un’ “esondazione” dei cittadini di Supersano e di tutto il Salento nel consiglio comunale che il 6 ottobre il sindaco aveva indetto per autorizzare l’orrore eolico! “La Rivoluzione di Ottobre – è stata chiamata – per difesa del Parco Naturale dei Paduli e della Foresta Belvedere”; una dimostrazione coesa di determinata volontà popolare, un coro crescente a mille voci, che ha portato il sindaco e la sua giunta al ritiro di quella scandalosa “delibera della vergogna” che era stata preparata e che si preparavano a varare disonorevolmente in fretta e furia! Una mannaia che era pronta a cadere sulle teste dei cittadini di oggi e di domani di tutta la bellissima area, paradiso in cui volano le Cicogne, e dove ancora crescono, ormai rarissimi, alberi di Castagno, ben più diffusi lì un tempo.
L’evento dell’inaugurazione del Museo del Bosco da parte del Comune di Supersano oggi, e dello stesso sindaco, dal comportamento tanto contraddittorio, le posizioni, le dichiarazioni e gli impegni assunti dalla Regione Puglia, dalla Provincia, dall’ Università del Salento e dallo stesso Comune segnano una svolta decisiva contro il mega progetto eolico supersanese, contro i simili assurdi progetti nei comuni prossimi, e contro l’assalto fotovoltaico alla ruralità salentina, e più in generale anche contro tutte le altre “eco-idiozie”; progetti cioè che snaturano il territorio, speculativi e che si servono dell’ “ecologia” strumentalizzandola e calpestandola per fini nei fatti anti-ecologici, che deturpano paesaggio e/o anche la qualità dell’ambiente, si pensi alle biomasse industriali o alla costosissima inutile ed esteticamente inquinate “land art” infarcita di falso ecologismo e comportante istallazioni permanenti e il più delle volte aliene per forme e materiali nel paesaggio patrimonio comune di tutti!
Dario Stefàno, Assessore alle politiche Agroalimentari della Regione Puglia, intervenuto al convegno, in merito alla piaga del fotovoltaico nei campi, gemella della piaga eolica sulla terraferma ed in mare, ha in questi giorni sottolineato anche alla stampa, quanto nel convegno ha affermato: “per noi l’agricoltura e i terreni agricoli devono, prima di tutto, produrre alimenti!”. Proprio a tal fine il Coordinamento Civico ha chiesto all’ Assessore nel convegno, che il cuore del Salento, con i suoi parchi naturali ed agricoli, a partire proprio dal Parco Paduli-Foresta Belvedere, contribuisca a salvare il pianeta e la natura essenzialmente attraverso il rimboschimento, e non con sovrapproduzioni di energia assurde e dannose, come oggi in vile progetto, con i grandi impattanti impianti eolici, fotovoltaici e di biomasse; un modello nuovo, che sia d’esempio internazionale per l’ intera Europa, di una realtà territoriale che rimedia in casa propria ai secolari errori di disboscamento selvaggio, divenendo protagonista scientificamente consapevole e tecnicamente avanzata della rinascita dell’ecosistema forestale d’un tempo integrandolo con tutte le attività umane presenti e future sul territorio, trasformando cittadini e amministratori in una sorta di neorinascimentali pittori, che in processo invertito, ridipingono idealmente i paesaggi d’un tempo impressi e conservati simbolicamente sulle tele dei pittori, nei paesaggi reali; una metafora questa per indicare più in generale una nuova politica, una nuova cultura ed attenzione pragmatica che agisce sul paesaggio attraverso interventi di decementificazione, bonifica dagli inquinanti, restauro paesaggistico, rinaturalizzazione, ripristinando la ricchezza di vita, la biodiversità, e quella bellezza del pittoresco storico-naturale e dunque qualità di vita e salubrità, nella concretezza del paesaggio quotidiano che ci circonda a 360°!
Più di un primo importante seme per la Rinascita dell’antica magica Foresta nel cuore del basso Salento, la Foresta del Belvedere, è stato dunque piantato! Ora il grande fertilizzante naturale per tutto questo è l’impegno, l’azione di pungolo crescente nei confronti di tutte le istituzioni ed enti e l’Amore per il territorio e la sua più vera ed antica anima da parte di tutti i veri salentini, quelli cioè che, al di là di ogni aspetto, amano il Salento pur magari non essendovi neppure nati! Questo il fertilizzante che ridonerà al Salento concretamente la nobile dimora del suo spirito, la sua incantata ubertosa Foresta!
Cogliamo l’ occasione per Ringraziare infine:
il Comitato Parchi Nazionali – Gruppo Alberi Sacri che ha scritto al Coordinamento Civico in merito all’impegno per la Rinascita della Foresta Belvedere: «aderiamo pienamente alla vostra civile campagna a favore del bosco, e contro la scellerata proliferazione delle tecnologie invasive… Con vivi e sinceri auguri di pieno successo!», e il grande naturalista italiano, il Prof. Franco Tassi, coordinatore del Comitato Parchi Nazionali e del Centro Studi Ecologici Appenninici – Sezione Alberi Sacri, che ha aggiunto: «Ribadiamo, documentiamo e diffondiamo il nostro appoggio alla vostra civile battaglia ecologica.»;
e
il Centro Internazionale di Cooperazione Culturale e Scientifica (CICC), il cui presidente il Prof. Giulio C. Giordano ha scritto al Coordinamento Civico, sempre in merito all’impegno per la Rinascita della Foresta Belvedere: «In qualità di Presidente del Centro Internazionale di Cooperazione Culturale e Scientifica (CICC) con una sede operativa anche in Salento presso l’ex Palazzo Comunale di Martignano (Lecce), non posso che plaudere alla vostra iniziativa e vi prego di considerare l’Organizzazione Internazionale che ho l’onore di presiedere, al vostro fianco in questa e in altre battaglie per la difesa dello stupendo patrimonio agricolo, paesaggistico e ambientale del Salento . Vera, e forse unica risorsa, anche economica, del territorio salentino.»
Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino
rete d’azione apartitica coordinativa di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali – area di prioritaria azione il Grande Salento (province di Lecce, Brindisi e Taranto)
sede c/o Tribunale Diritti del Malato – CittadinanzAttiva
a cura di
- Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino
- Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi, Taranto)
- Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi (più in generale “aree naturali”