Il Valore educativo e formativo del volume “SQUARCI DI CAMPAGNA”
Tra gli obiettivi che mi sono posto nello scrivere questo volume c’è ne uno essenziale: quello di riuscire a trasformare un documento di carattere principalmente fiscale, un documento estremamente tecnico e settoriale come quello dell’Onciario, in uno strumento di indagine storica, di interpretazione della società supersanese del tempo, nelle sue diverse sfaccettature: la vita, la sua gente, la sua economia e il suo territorio dando così un’identità storica a Supersano.
Tra le valutazioni che ho macinato e rimacinato e che ho dedotto dal documento, ex-post, cioè dopo aver stampato e riletto il testo, ve ne sono alcune che vorrei proporvi.
- Se dalla lettura di un nostro “squarcio di storia”, riscoperto e rispolverato, è possibile dedurre o no degli insegnamenti. In altre parole, se una lettura più approfondita del volume “Squarci di campagna” può avere o no un valore educativo e formativo, oltre che morale per il lettore.
- Se i contenuti in esso espressi possono o no rappresentare una fonte, un luogo di certezze in più, nei riguardi delle nuove generazioni: I giovani. Ma anche nei riguardi dei meno giovani, di noi adulti, come persone con esperienza e vita vissuta.
- Se nel volume si possono trovare sottintese anche queste tematiche.
La mia risposta è certamente positiva.
Rileggendo il volume ho scoperto che esso può certamente essere usato come modello di riferimento storico particolare, da tenere in considerazione non solo per l’educazione dei nostri figli, ma anche per la loro formazione umana, dal momento che il testo analizza un esemplare di società semplice con i suoi ritmi lenti, una realtà contadina povera, ma ricca di genuinità e di spontaneità, che si accontentava di poco per vivere, che ha sofferto, che ha lottato e che ha vinto, una società solidale, opposta a questa società contemporanea caotica ed ingiusta che corre alla velocità della luce, ma senza lasciarsi alcuna traccia alle spalle.
Allora il volume “ Squarci di campagna” sì che acquista il valore di una lunga serie di certezze e di esperienze che provengono dalle voci dei nostri avi passati ,che si proiettano nel presente facendoci capire da dove veniamo, facendoci conoscere le nostre radici contadine, le nostre tradizioni, spiegandoci e facendoci rivivere la nostra storia, quella storia che i nostri avi inconsapevolmente hanno scritto nel documento.
Aggiungo che quegli “Squarci di campagna “ che non esistono più, possono rappresentare lo specchio della realtà sociale, culturale ed economica, non solo di Supersano, ma di tutto il basso Salento nel’700. Quegli Squarci, che rappresentano il nostro passato e la nostra storia della quale dobbiamo essere orgogliosi, possono darci anche degli insegnamenti per costruirci un mondo migliore e a misura d’uomo.
Esso può essere considerato, inoltre, uno strumento di indagine storica delle dinamiche economiche, delle tendenze culturali e degli aspetti organizzativi e sociali che hanno caratterizzato tutto il Salento nel ‘700.
Le tematiche e le argomentazioni trattate in “Squarci di Campagna” evidenziano un substrato che accomuna tutti noi salentini e ci rendono partecipi del protagonismo dei nostri avi in quel periodo storico. Per questa ragione il volume si presta bene anche per essere oggetto di riferimento, strumento di analisi e anche di studio nei curricoli di storia delle nostre scuole elementari e delle scuole medie, attraverso un’interazione con la storia nazionale, perché sappiamo per certo che conoscere la storia locale, la nostra storia, significa capire meglio quella nazionale.
Per queste ragioni “ Squarci di Campagna” non appartiene solo a Supersano.
– L’autore